BRIGIT E IL CINGHIALE
"Una leggenda racconta di un gruppo di cacciatori impegnati nell'inseguire un cinghiale. Gli uomini avevano inseguito la creatura per tutto il giorno, ma lui continuava a sfuggirgli. Il gruppo inseguì il cinghiale fino al monastero fondato da Brigit, a Kildare, e lo stava per acciuffare, ma Brigit sbarrò loro la strada.
"Fermatevi!", urlò la badessa. "Questa terra è sacra, un luogo dove tutti possono trovare rifugio. Il cinghiale vi è entrato chiedendo asilo, quindi non potete ucciderlo."
"No", ribatterono i cacciatori, "il cinghiale è un animale. La regola del santuario si applica solo alle persone".
"Bene", rispose Brigid, "ma io sono la badessa e ciò che dico io ha più importanza. Il cinghiale ha trovato il suo santuario".
Alla fine, imprecando sottovoce, gli uomini se ne andarono. Mentre Brigit si allontanava dal cancello, sorridendo, uno dei monaci le corse incontro. "Il cinghiale sta creando un gran caos! ", le disse. "Sta facendo a pezzi il nostro monastero! "
Così Brigit chiamò a sé il cinghiale e lui obbedì immediatamente. Gli impose le mani e pregò, e il cinghiale si tramutò in una creatura docile e amorevole, e divenne da quel momento uno degli animali domestici del monastero per il resto dei suoi giorni."
Adattamento in italiano di una leggenda presente in L. Weichberger, K. McIntosh, "Brigit's Mantle", Anamchara Books, 96
BRIGIT E IL SEGUGIO
"[Quando Brigit] divenne forte e coraggiosa andò a casa di suo padre Dubtbach a Munster e si fermò lì con lui. Un giorno giunse a casa una persona molto importante, e fu preparato del cibo per lui e per i suoi attendenti. Cinque pezzi di carne furono dati a Brigit affinché li lessasse, ma in quel momento entrò in casa un segugio misero e malconcio, molto affamato, e lei gli diede per pietà un pezzo di carne. La povera creatura non era soddisfatta, e lei gliene diede un altro pezzo. Poi venne Dubthach e chiese a Brigit se erano pronti i pezzi di carne: lei disse di contarli, e tutti i cinque pezzi erano lì, non ne mancava neppure uno. Ma l'ospite d'onore, che era stato presente per tutto il tempo e che Brigit pensava stesse dormendo aveva visto tutto, e raccontò a suo padre tutto quello che era successo. Nessuno dei presenti ebbe il coraggio di mangiare quella carne, non reputandosene degni, ma fu invece offerta ai poveri e ai bisognosi."
Fr. J. Irvin," Folk Tales of St. Brigit", p. 33. Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT GUARISCE LA MADRE ADOTTIVA
"Un giorno Dubthach e sua figlia Brigit si recarono nella provincia di Offaly, e in questo luogo Brigit compì un miracolo meraviglioso. La sua madre adottiva era molto debole per via della malattia, e per questa ragione inviò Brigit e un'altra fanciulla a casa di un certo Boethcrni per chiedergli un sorso di birra. Le fanciulle giunsero dall'uomo, il quale però rifiutò di soddisfare la loro richiesta. Allora Brigit decise di prendere dell'acqua da un certo pozzo riempiendo un vaso e lo benedì, e l'acqua si trasformò assumendo il sapore della birra. Brigit portò quest'acqua miracolosa alla sua madre adottiva, la quale ne bevve e guarì immediatamente."
Fr. J. Irvin," Folk Tales of St. Brigid", p. 31.Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
SANTA BRIGIDA E LE ARPE
"Non era nella natura delle cose che un santo celtico disprezzasse la musica o la poesia. Santa Brigida, trovandosi in viaggio, cercò ospitalità per sé e per le sue sorelle presso il castello di un re. Questo re e i suoi ufficiali, compresi i suoi arpisti, erano assenti, ma alcuni dei suoi figli fecero tutto il possibile per accogliere adeguatamente i loro ospiti d'onore. Dopo un pasto frugale i padroni di casa e gli ospiti continuarono un'interessante conversazione, durante la quale Brigid, osservando le arpe appese al muro, chiese ai principi di intrattenerla con alcune delle antiche melodie del loro regno. "Ahimè, signora benedetta!" disse il maggiore, "nostro padre e il bardo sono assenti, come abbiamo detto, e né i miei fratelli né io abbiamo mai praticato l'arte della musica. Però se tu benedirai le nostre dita faremo tutto ciò che è in nostro potere per gratificarti." Brigida toccò le loro dita con la punta delle sue, dicendo a bassa voce alcune preghiere; e quando i giovani si sedettero agli strumenti, trassero da loro una melodia così dolce e potente che mai si udì in quel luogo.
La musica era così coinvolgente e melodiosa che sembrava non potessero mai stancarsi di suonare, né il loro pubblico di ascoltare. Mentre l'esibizione era ancora in corso, il re e il suo seguito entrarono nella grande sala e rimasero stupiti nel sentire tali melodie provenire dalle dita inesperte dei principi. Riconoscendo la Santa e le sue consorelle, il loro stupore cessò. Il dono di Brigid non fu conferito solamente per l'occasione, poiché i principi conservarono il loro potere sulle corde dell'arpa finché vissero."
Fr. J. Irvin," Folk Tales of St. Brigid", pp.62-63.Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT E IL RAGGIO DI SOLE
"Un giorno di pioggia, dopo aver prestato servizio nei campi come pastorella, Santa Brigida era tornata nella sua cella, con le vesti completamente bagnate. Dopo un po' il sole cominciò a splendere, ed uno dei suoi raggi, penetrando la parete della sua cella, apparve a Brigit simile a una corda su cui stendere i suoi indumenti: la Santa perciò iniziò tranquillamente ad appendere le proprie vesti gocciolanti sul raggio di sole. A quel tempo predicava un sant'uomo, e Brigid, uscita dalla sua cella, uscì ad ascoltarlo, e rimase tutta intenta e immersa nelle sue parole di saggezza, totalmente dimentica di ogni preoccupazione terrena, al punto da rimanere sino a mezzanotte ad ascoltare l'uomo con atteggiamento estasiato e assorto. Nonostante fosse ormai notte, il raggio di sole continuò a rimanere nella sua cella, con le vesti appese su di esso ad asciugare."
Fr. J. Irvin," Folk Tales Of St. Brigid", p. 61. Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT, IL POZZO E I CAVALLI
"Un giorno Santa Brigida stava attraversando la piana di Tebe su un carro, quando vide un uomo, sua moglie e tutta la famiglia, lavorare e portare pesanti fardelli con molto bestiame. Erano tutti stremati e stanchi, poiché i ritmi di lavoro dell'estate erano estremamente duri. Mossa a compassione per queste persone, la Santa diede loro i propri cavalli per aiutarli nei loro sforzi. In quel momento, con le sue suore, si sedette sul ciglio della strada. Brigida allora disse alle sue figlie spirituali: "Scavate qui, sotto questa zolla di terra accanto a noi, dove nascerà un pozzo d'acqua, perché sicuramente molte persone giungeranno qui e, pur avendo cibo, avranno bisogno di bere". Dopo aver obbedito ai suoi ordini e aver scavato un po', una sorgente iniziò a sgorgare immediatamente in quel luogo. Dopo poco tempo, accompagnato da un gran numero di persone a piedi e a cavallo, giunse sul luogo un certo nobil uomo. Avendo saputo che Brigid aveva donato i suoi cavalli, ordinò ai suoi che le vedessero dati due cavalli non addestrati. Questi divennero immediatamente docili non appena si avvicinarono a Brigit. "
Fr. J. Irvin," Folk Tales of St. Brigid",pp. 91-92. Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT E LA SPADA
"Un tempo Dubthach e sua moglie manifestarono l'intenzione di vendere la figlia, Brigit, come schiava, perché al padre non piaceva che il suo bestiame e la sua ricchezza fossero distribuiti ai poveri, cosa che Brigit faceva costantemente. Così Dubthach sali sul suo carro, e Brigit con lui. L'uomo disse: "Non per onore o reverenza nei tuoi confronti sei stata fatta salire su questo carro, ma per portarti da Dunlang MacEnda, re di Leinster, al quale verrai venduta e presso il quale lavorerai."
Quando arrivarono alla fortezza del re, Dubthach entrò mentre Brigit rimase nel suo carro di fronte alle porte della fortezza. Dubthach aveva lasciato la sua spada sul carro, accanto a Brigit quando, a un certo punto, giunse un lebbroso, che si avvicinò al carro per chiedere l'elemosina. Brigit decise di donargli la spada di suo padre. Dentro alla fortezza Dubthach stava parlando con il re: "Vuoi comprare mia figlia come schiava?" disse l'uomo. "Perché vendi tua figlia?", rispose il re. Dubthach replicò: "Perché non si trattiene dal regalare la mia ricchezza ai poveri". Il re gli disse di far entrare la figlia nella fortezza." Dubthach andò verso il carro a chiamare Brigit e si adirò con lei perché aveva dato la sua spada al pover'uomo. Quando Brigit giunse alla presenza del re, questi le chiese:"Se ti comprassi come schiava prenderesti la mia ricchezza e il mio bestiame e li offriresti
ai poveri come fai con le proprietà di tuo padre?" Brigit gli rispose: "Il Figlio della Vergine sa che certamente offrirei loro le tue ricchezze in nome del Signore degli Elementi". Il re disse allora a Dubthach: "Non sei degno di vendere questa fanciulla, poiché il suo merito è più alto davanti a Dio che davanti agli uomini".
Il re infine decise di donare una spada dal cinturone d'avorio a Brigit.
Fr. J. Irvin, "Folk Tales of St. Brigid", pp. 39-40.Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT E LA VOLPE
"Un giorno un semplice uomo di campagna giumse alla corte di un Re, dove vide una volpe molto abile, la quale era stata ammaestrata allo scopo di intrannere e dilettare il Re con le sue numerose acrobazie e trucchi. Nel vedere una volpe così speciale e pensando che non fosse stata addomesticata, la catturò e la uccise in presenza di tutta la corte del Re. L'uomo fu immediatamente preso e legato, e poi fu portato dal Re, il quale comandò che fosse messo a morte, a meno che egli non fosse stato in grado di procurargli un'altra volpe simile in tutto alla prima in tutte le sue caratteristiche e capacità, e ordinò inoltre che la moglie dell'uomo e i loro figli fossero resi schiavi. Brigit, avendo udito di questa vicenda, pregò ardentemente per la liberazione del pover'uomo. D'un tratto una volpe salì sulla carrozza di Brigit e si sedette tranquillamente e con grande familiarità al suo fianco. Lei allora decise di portarla a corte e mostrarla al Re. Quando quest' ultimo vide la volpe fare trucchi e acrobazie, e in tutto la creatura ricordava la volpe defunta, la sua ira svanì immediatamente. Il Re decise allora di far liberare l'uomo. Brigid ritornò allora al suo monastero, e la volpe tornò nuovamente nella sua tana attraversando la calca [fuggendo da tutti e non venendo più in alcun modo ritrovata]. Tutti coloro che videro ciò che era accaduto si meravigliarono del miracolo prodotto da Brigit e la onorarono grandemente."
Fr. J. Irvin," Folk Tales of St Brigid", pp. 89-90. Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT E IL RUSCELLO
"Un tempo alcuni ladri malvagi, che non avevano riguardo né per Dio né per gli uomini, giunsero in spedizione per depredare un certo territorio. Attraversarono quindi a piedi l'ampio letto di un ruscello e rubarono la mucca di Brigit. Ma, mentre tornavano per la via da cui erano venuti, un'improvvisa piena diede vita a un grande fiume, il cui impeto travolse i ladri. Quel fiume si sollevò come un muro, permettebdo alla mucca della benedetta Brigit di riattraversarlo illesa e al sicuro, ma travolse i ladri trascinandoli con la sua corrente impetuosa, liberando dal loro possesso altri bovini rubati in quel territorio, i quali tornarono, con le cinghie che pendevano sciolte dalle loro corna, ai loro pascoli."
P. Campbell," The Life of St. Brigid of Kildare", Cruachan Hill Press, pp.71-72.Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore
BRIGIT INTERROMPE UNA GRAVIDANZA
"Quando questo miracolo viene raccontato se ne trae un meraviglioso esempio.
Una donna, che aveva fatto voto di castità, infranse tale voto spinta dal desiderio giovanile di piacere, e il suo grembo si riempì di un bambino. Brigid, esercitando la forza e il potere della sua ineffabile fede, la benedisse, facendo scomparire, senza alcun dolore, il feto, il quale non venne alla luce. Brigid riportò così la donna alla salute e alla fede."
P. Campbell," The Life of St. Brigid of Kildare", Cruachan Hill Press, p. 68.Adattamento in italiano a cura de La Grotta del Cuore