Equanimità
"Nel suo bellissimo commento alla Bhagavad-gītā, il monaco indo-cristiano Bede Griffiths (1906-1993) descrisse l’equanimità come «sapienza serena», la quale consente di non essere turbati da alcuna esperienza:
Il segreto di questa «sapienza serena»
è essere liberi dai «legami», essere distaccati.
Ciò non significa non provare piacere o dolore,
o non essere toccati dal successo e dal fallimento,
ma non essere turbati né dall’uno né dall’altro.
Dobbiamo essere distaccati dal nostro ego, dal nostro «sé»,
per poter accettare il piacere e il dolore,
il successo e il fallimento,
con equanimità."
A. P. De Salvo," MEDITARE NELLA GROTTA DEL CUORE", Edizioni L'Età dell'Acquario, p. 26