Uno

"Non si può parlare di ciò che È, perché questo non può diventare un oggetto della mente; 
né d'altra parte può essere un soggetto. 
Ciò che È non può per sua natura essere in nessun caso soggetto né oggetto.
 Così, nel momento in cui lo guardiamo con la nostra mente condizionata 
(funzionante sulla base del rapporto soggetto - oggetto), 
ciò che È sparisce: 
abbiamo tentato di farne un oggetto, e questo è impossibile. 
La mente relativa non può percepire questa realtà, solo una mente non condizionata la vede, 
perché ciò che È è ugualmente non-riflessivo e non-autoconscio. 
Dal momento che ciò che È è tutto ciò che esiste, 
non c'è nulla che esso debba vedere fuori o dentro di sé; 
di conseguenza non possiede niente che equivalga a una mente relativa, riflessiva, autoconsapevole. Né esso è nella maniera più assoluta una mente o una coscienza, 
poiché nessuno sa che cosa è ma soltanto che esiste. 
Quindi, una volta che ci saremo liberati di una mente riflessiva, relativa, autoconsapevole,
 allora e soltanto allora potremo incontrare ciò che È:
 quello che vede e che viene visto e l'atto stesso del vedere sono Uno."

Bernadette Roberts, "L'esperienza del non-sé",Ubaldini

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