I dipinti dei miracoli di Santa Brigida (di Michela Piazza)


Buongiorno a tutte e tutti!

Con grande gioia e gratitudine condivido con voi un articolo scritto da Michela Piazza, scrittrice e allieva sul Cammino di Custodia del Focolare della Grande Madre, la quale ha scelto di farci dono di un suo scritto dedicato al ciclo pittorico di Lorenzo Lotto dedicato a Santa Brigida di Kildare.

Alcune delle leggende agiografiche cui Michela fa riferimento nel suo articolo sono disponibili nell'articolo dedicato alle storie irlandesi dedicate a Brigit presente in questo blog.

Colgo l'occasione per ringraziare Michela per il bellissimo lavoro  svolto e per la sua generostità.

Buona lettura!


I dipinti dei miracoli di Santa Brigida (di Michela Piazza)

Non tutti sanno che Lorenzo Lotto, il famoso pittore del Cinquecento, dipinse un ciclo di affreschi dedicato ai miracoli di Santa Brigida. Si trova nella cittadina di Trescore Balneario,in provincia di Bergamo in un oratorio voluto dalla famiglia Suardi.

In queste immagini traspare in maniera intensa e vibrante il legame della Santa con il mondo naturale, che la avvicina ancora una volta alla dea celtica Brigit.

Nel Bergamasco erano attivi monaci di origine irlandese (tanto che nella valle Averara esiste tuttora un paese chiamato Santa Brigida, dove si trovano una chiesa dedicata alla Santa e uno straordinario affresco di epoca contemporanea che raffigura la badessa in chiave di dea, con tanto di fiamma sul capo).

La venerazione per Brigida, diffusa nel Bergamasco sin dal XIII secolo, si ritrova nel ciclo di dipinti del Lotto.

I miracoli rappresentati sono in linea con l'agiografia scritta da Cogitosus (anche se non è chiara la fonte a cui si è ispirato il Lotto, dato che i più diffusi i testi a stampa del tempo non riportavano tutti gli episodi da lui illustrati. Forse i Suardi erano in possesso di manoscritti relativi alla vita di Brigida?) ma il pittore calca la mano su alcuni aspetti in particolare.

Forte è il dominio della Santa sulle forze naturali, sia animali sia vegetali: in un riquadro la si vede domare un cinghiale e addomesticarlo, mentre nel dipinto che la ritrae durante la presa dei voti il legno del pavimento su cui lei si prostra fiorisce e torna vivo.


“Ella toccò la base di legno che sosteneva l’altare. (…) è rimasto verde fino a oggi, 

come se non fosse mai stato tagliato”. (Cogitosus)

Un tema simile si trova spesso anche nelle storie legate alla Vergine: penso alle rose che sbocciano a dicembre in un punto impervio e desolato della storia di Guadalupe, alle tante Madonne legate agli alberi della tradizione (la Vergine Incoronata di Foggia, le varie Marie apparse su querce e olmi, senza contare la Madonna di Fatima che si mostra ai pastorelli sui rami di un leccio).

In un testo diverso da quello scritto da Cogitosus, il Bethu Brigte, il momento della velatio di Brigida è associato invece all’elemento fuoco: 

“Mentre veniva consacrata, una colonna di fuoco salì dalla sua testa”.

 È immediato e inevitabile, ancora una volta, il richiamo alla dea Brigit, sul cui capo arde la fiamma.

In generale, Brigida appare in grado di domare la Natura. Ne è anzi signora, dettaglio che è rimarcato e frequente durante tutta l’agiografia narrata da Cogitosus: impone alle rocce dove cadere, al legno tagliato di ritornare verde, alle acque di un fiume di travolgere i banditi, agli animali di obbedirle.

Diventa quasi una Potnia Therón: le greggi le obbediscono, gli animali selvatici divengono mansueti, le volpi le dormono sotto il mantello e rispondono ai suoi comandi, le mucche danno più latte, le anatre volano verso di lei. 

“Le bestie più brute le si sottomettevano.” (Cogitisus)

In un altro affresco del Lotto si vede Brigida comandare gli eventi atmosferici: le nuvole e la pioggia obbediscono al suo comando e consentono agli agricoltori di terminare il raccolto. Ovviamente anche questo avere la meglio sul maltempo è un attributo molto significativo e tuttora, nel Bergamasco, Santa Brigida viene invocata contro la grandine. Pare anzi che i committenti del ciclo di affreschi, i Suardi, desiderassero ingraziarsi proprio queste capacità della Santa, estremamente utili per la vita agricola.

Un altro aspetto che ritorna negli affreschi del Lotto è la generosità della Santa, che trasforma l'acqua in birra e dona un vaso d'argento (che si rompe in tre parti perfettamente equilibrate non appena lei lo lancia per terra) ai lebbrosi.

L'abbondanza è un tratto distintivo delle divinità irlandesi (penso al Dagda e al suo calderone inesauribile) e Brigida si inserisce in modo preciso e netto nel solco di questa tradizione: non solo trasformando l'acqua in birra, ma moltiplicando il latte e il burro che deve dare ai poveri, rigenerando del lardo che avrebbe dovuto essere offerto a degli ospiti e invece lei aveva dato al cane.


 

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